Evelyne Postic è nata nel 1951 a Lione.
La sua prima passione, la danza, è stata spazzata via da una grave malattia polmonare all’età di 5 anni. Inoltre, il divorzio dei suoi genitori ha determinato che fosse collocata in varie case per bambini, esperienza da cui è derivato lo sviluppo in lei di un sentimento di abbandono.
Nella vita soffocante vissuta tra i nonni e la madre, i suoi primi momenti di evasione sono resi possibili da un foglio di carta e delle matite, sul tavolo della cucina, da cui vede la tintoria sul marciapiede opposto che lascia scorrere le sue acque colorate.
A scuola si annoia e sua madre si oppone al fatto che lei vada in una scuola di belle arti.
Successivamente si stabilisce a Grenoble, dove cerca di sfuggire a una faticosa vita quotidiana inventando un mondo parallelo e iniziando a dipingere e disegnare forme in cui l’uomo, gli animali e le piante sono intrecciati.
Si concentra sull’adattamento della creatura vivente a un ambiente che cambia, per sopravvivere.
È appassionata di biologia e scienza e affascinata dall’infinita varietà di forme che troviamo in natura.
Come un fiume trattenuto per troppo tempo, di giorno lavora e di notte crea senza sosta.