Claudio Salvago è nato il 4 luglio 1964. Si è formato artisticamente ai corsi di fumetto e di visualiser della scuola di Milano e ha frequentato anche il corso di grafica del Castello Sforzesco e a Como l’Accademia Carducci.
Ha partecipato a varie mostre collettive a Como, all’Arcinotti e alla libreria Galleria Cortina.
Le fonti che hanno influenzato la sua formazione artistica sono state gli studi universitari di psicologia all’Università di Padova e le buone letture alla sala Olimpia Arte Cultura di Milano (2016).
I suoi quadri si ispirano alle poesie di Baudelaire, ai romanzi di Burroughs e agli artisti visionari ed espressionisti (W. Blake, Egon Schiele).
È evidente l’ispirazione al mondo dei fumetti nel caleidoscopio dei colori e nel dinamismo delle immagini, mentre, quasi contraddittoriamente, campeggiano i riferimenti ad artisti che hanno espresso la pena di vivere come F. Bacon o Remo Brindisi.
Le immagini a tinte forti e vivaci presentano personaggi talvolta scissi che ci interrogano emergendo dal sottofondo del quadro e ci rimandano a Basquiat e a K. Haring.
Alieni e figurazioni astratte, geni della lampada, uomini-pappagallo alla Savinio sconcertano e ci fanno riflettere. La natura è sempre rappresentata in subbuglio, ma un visir stranamente abbigliato e un faraone ieratico ci danno una visione di questo artista apparentemente contraddittoria ma coerente con la complessità della sua natura.
“Spiegare una traccia astratta… La parapsicologia non esperta genera tremori. Il cielo con le nuvole forma visi di muse extraterrestri. È appartenere al tutto… è una via poetica profonda.” Claudio Salvago